giovedì 28 novembre 2013

Recensione: THE MELVINS "Tres Cabrones"
CD | LP 2013 - ipecac recordings




Come posso fare a non dare spazio ai grandissimi MELVINS su Son of Flies webzine? Una band che ho sempre apprezzato per coraggio, caparbietà ed eclettismo. Unici ed influenti nel loro genere, con alle spalle una lunga carriera di tutto rispetto e ricca di pubblicazioni di un certo calibro. Amati da molti, incompresi da altrettanti! Ci sarà un perché? Sicuramente il fatto che non siano stati un gruppo alla portata di chiunque potrebbe rappresentare il punto rilevante della faccenda. Rivedendo attentamente le varie fasi del loro percorso, si ha la netta sensazione che questi incredibili musicisti si siano svelati, a poco a poco, regalandoci delle vere e proprie esperienze sonore rese ancor più interessanti dai dettagli di una storia tanto particolare quanto infinita. E' genialità? Potrebbe essere. Il nuovo "Tres Cabrones" non fa eccezione! Trent’anni accumulati non sono assolutamente pochi e, fa anche piacere ritrovarli più in forma che mai con il rientro di Mike Dillard alla batteria (drummer originario che prende il posto di Dave Crover, quest’ultimo passato al basso..). In verità, su questo ultimo lavoro si sono semplicemente limitati a portare il meglio, per cui, le scariche elettriche generate dai nostri sanno dove colpire i fan, in modo da folgorarli durante l’ascolto. L'album si apre con la carica noise di "Mr. Mule" e grazie a questa canzone carismatica i Melvins mettono subito in chiaro le loro buone intenzioni. Inconfondibile quell’approccio sfrontato / diretto reso tangibile da un sound grasso e sporco fino al midollo ("City Dump", "Stum Farmer" lo dimostrano!), come essenziali risultano le sfuriate retro punk ("Walter’s Lips", "Stick 'Em Up Bitch"). La follia compositiva non manca, infatti, basta cavalcare la giostra impazzita di "Tie My Pecker To A Tree" per fasi due sane risate, mentre la successiva song "Dogs and Cattle Prods" riporta in carreggiata la momentanea distrazione. Nel mondo distorto di Buzz Osbourne e soci non esiste una costante stilistica, il bello della loro stranezza è proprio questo. L’imprevedibilità schizofrenica regna sovrana anche oggi.. ("99 Bottles Of Beer", "I Told You I Was Crazy"). Voglio fare un altro forte applauso ai The Melvins perché hanno coraggiosamente deciso di rimanere sigillati nella propria sconfinata demenza. Osservate bene quella capra messa in copertina, dal suo sguardo spento ma inquietante non traspare nulla di confortante. Una piacevole riconferma. Onore e Gloria MELVINS!

Contatti: themelvins.net - facebook.com/melvinsarmy

TRACKLISTING: Dr.Mule, City Dump, American Cow, Tie My Pecker to a Tree, Dogs and Cattle Prods, Psycho-Delic Haze, 99 Bottles of Beer, I Told You I Was Crazy, Stump Farmer, You're in the Army Now, Walter's Lips, Stick em'Up Bitch.