venerdì 13 settembre 2013

Intervista: GLACIAL FEAR - "DURI A MORIRE"






I GLACIAL FEAR SONO UN ESEMPIO CONCRETO DI LONGEVITA'!!! UNA FORMAZIONE DALLA PELLE DURA CHE NON HA MAI MOLLATO LA PRESA NONOSTANTE LE DIVERSE DIFFICOLTA' E LE TANTE VICISSITUDINI ATTRAVERSATE E SUPERATE. DA GENTE COME GIANLUCA, PEPPE, TATO ED ENZO SI PUO' SOLO PRENDERE IL BUON ESEMPIO! 21 ANNI DI ONORATA CARRIERA LA DICONO LUNGA SULLA PERSONALITA' DI QUESTI RAGAZZI PROVENIENTI DA CATANZARO. DA POCO RITORNATI ALL'ATTACCO CON IL NUOVO "EQUILIBRIUM PART.2". UN EP CHE MOSTRA L'ULTERIORE EVOLUZIONE NEL SOUND DEL GRUPPO CALABRESE. I GLACIAL FEAR RAPPRESENTANO LO ZOCCOLO DURO DELL'UNDERGROUND DI QUESTA FOTTUTA NAZIONE ITALIANA. A VOI LA PIACEVOLE CHIACCHIERATA CON IL CHITARRISTA MOLE'...

1. Ciao amico mio... Un piacere enorme ritrovarmi qui con te a parlare un po' in occasione di questo nuovo lavoro targato Glacial Fear. Beh, come te la passi in questo momento in quel di Catanzaro? Gianluca, noi due ci conosciamo da tantissimi anni e posso tranquillamente affermare di essere stato uno dei vostri primi sostenitori in Italia (considerando che avete iniziato nel lontano 1992, non considerando il periodo precedente quando la band si chiamava Desecration). Il vostro secondo EP "Atlasphere: the Burning Circle", uscito per Nosferatu Records nel 1995, segnò un periodo indimenticabile della mia vita (ero un adolescente, avevo solo quindici anni)... Poi, nello stesso anno ebbi anche la possibilità di vedervi dal vivo in provincia di Lecce. La location era l'allora conosciuto Neural di Corigliano d'Otranto. Fu bellissimo. Se non ricordo male vi feci pure una breve intervista per una radio locale che dava spazio ad un programma dedicato a sonorità rock e metal... Cosa ti porti nel cuore di quel live e di quegli anni? Era tutto così genuino tra la gente, si suonava o si andava a vedere un concerto con uno spirito differente... C'era il tape trading e tante altre grandi emozioni da condividere... Dopo tutto questo tempo passato, ci siamo rincontrati a Catanzaro e Messina in occasione dei live condivisi sullo stesso palco: tu con i Glacial Fear... io alla voce con i Cast Thy Eyes. Due esperienze che non dimenticherò, proprio per la stima/rispetto che nutro nei vostri confronti... Spero sia stato anche per te così...

- Questa lo so che non è un'intervista normale infatti mi sono armato di birrozza, weeda e tabacco per trascorrere una nottata con te! Grazie per le belle parole d'apertura, sai quanto la stima sia reciproca da anni!!! Che ti devo dire? La situazione a Catanzaro è la classica di una città di provincia del sud, con tutti i problemi legati alla mancanza atavica di lavoro, di strutture per giovani e oltre non mi prolungo; anche se dal punto di vista musicale c’è un fermento nuovo in quanto a bands e questo fa ben sperare, anche il coraggio di alcuni gestori di locali come l'Hemingway che ha puntato fino ad ora a sostenere il rock in tutte le sue forme... davvero apprezzabile! Vediamo che ci aspetta per l'inverno! Tornando al passato, come posso dimenticare la data del Neural, una delle serate più riuscite della band, i ricordi sono indelebili, i ragazzi del collettivo sono stati troppo in gamba, quel posto spaccava veramente, erano organizzati bene, quella sera addirittura è spuntato Rob ad un certo punto. Cannavò della Nosferatu rec di Catania, così dal nulla… Tutto fomentato, un deliriooo!!!!! Hai detto bene era l'epoca del tape trading, nastri che giravano da una parte all’altra del globo, mi devo metter di impegno a fare ordine nel cassettone delle tapes prima o poi!



2. Ok, torniamo al presente. Innanzi tutto complimenti sinceri e dovuti per il nuovissimo EP "Equilibrium Part. 2", davvero eccezionale...Secondo me questo lavoro ricalca in maniera particolare le caratteristiche della band: sono in armonia il lato aggressivo, melodico, innovativo ma allo stesso tempo ben radicato al vostro presente. Sei d'accordo?

- Grazie, ci fa piacere che tu abbia apprezzato! Questo lavoro ricalca esattamente quello che siamo nel 2013, abbiamo mutato alcuni aspetti del passato, siamo meno schematici e più istintivi. Non rinunciamo alle sparate in levare, alle dissonanze, ai groove, questo fa parte del dna dei Glacial Fear.

3. Sono passati tre anni dal precedente "Equilibrium Part. 1", quali sono state esattamente le ragioni di questa pausa e cosa vi ha fatto ritornare attivi? Se non ricordo male, Enzo (il vostro batterista) ha avuto qualche duro infortunio fisico da affrontare...

- Inizialmente avevamo pensato di pubblicare la seconda parte dell’EP nel 2010, un anno dopo di "Equilibrium Part. 1", poi c’è stato l’incidente di Enzo in moto che lo ha messo a dura prova (ferro e bulloni nella gamba per un anno) e ci siamo presi una dovuta pausa direi, in attesa che Enzo si potesse rimettere nuovamente in pieno, nella nostra sala prove ci vedevamo con Peppe (voce) e Tato (basso) per comporre i pezzi del secondo EP che di tanto in tanto mandavamo ad Enzo (con delle drums provvisorie). Verso la seconda metà del 2012 Enzo si riprese e iniziammo le prove. In meno di due mesi uscirono i cinque brani del nuovo "Equilibrium Part 2". Avevamo un arretrato accumulato dentro che sputammo in saletta e sbammmm "Equilibrium Part 2" nacque!



4. Perché avete deciso di dividere in due parti / uscite il concept di "Equilibrium"? Che cosa sta a significare il titolo dei due EP's?

- Inizialmente l'dea era stata quella di fare due vinili, poi optammo per il vinile sulla prima parte e cd + digital download per la seconda. Tutto il flash iniziale di questo EP è stata la visione del film Equilibrum del regista Kurt Wimmer del 2003 che mi ha subito fatto scattare la molla. L'equilibrio si mantiene con la menzogna nella città immaginaria chiamata Libria, dove tutte le emozioni sono state bandite per mantenere appunto l'equilibrio, la pace, la serenità. Il parallelo con la realtà quotidiana e le similitudini che ci ho trovato hanno scatenato la composizione di tracce come "Black Mountains", "Technicolor Society", "Adrenaline of the Night" e via dicendo...

5. Puoi parlarmi della tua nuova produzione? Hai puntato a qualcosa di particolare per renderla speciale? Ovviamente si è svolto tutto nel tuo studio personale...

- Si come per le precedenti uscite con i Glacial Fear abbiamo registrato nel mio Soundfarm e devo dire che siamo contenti del risultato anche perché è stato come non mai un lavoro di squadra! Nessun particolare accorgimento, se non un'accurata cura delle riprese. Insomma, un buon sound o lo riprendi bene dall’inizio oppure non lo riprendi più!!!



6. Le attuali nuove produzioni (in campo metal) svolgono un ruolo molto importante nella riuscita di un album, migliorando la resa finale. E' cambiato molto rispetto a vent'anni fa. Oggi le lacune dei gruppi o dei singoli componenti si possono tranquillamente nascondere con queste nuove tecnologie. Essendo tu un produttore e naturalmente un veterano nella scena italiana, cosa ne pensi al riguardo?

- Che poi li aspetto su uno stage tutti questi ipertriggerati e vediamo quanta sostanza c’è e quanto la tecnologia li aiuta!!! Si, ovviamente la tecnologia è cambiata, oggi si può nascondere molto come dici tu appunto e non so se è un bene. La prova del nove per me rimane il palco, sempre!

7. Se pensi al passato dei tuoi Glacial Fear hai dei rimpianti per qualcosa?

- Assolutamente No! Rimpianti?? E di che?? Mai.

8. Tu hai uno stile chitarristico molto particolare, nel quale convivono da sempre chiare sfumature tipiche dei grandissimi Voivod e tante altre caratteristiche inedite davvero interessanti. Quanto è stato importante per te un musicista come Piggy? Quali band sono state fondamentali per Gianluca Molè?

- Hai notato questa mia passione per Piggy! Ahhahaha... Ok si lo stile dei Voivod rimane una delle mie passioni di gioventù come pure quello dei Prong di Tommy Victor, i Killing Joke, i Ministry, Pitch Shifter e tanti altri.



9. Ci sono dei brani che più preferisci di questi due EP's? O, perlomeno, quali credi rappresentino al meglio gli attuali Glacial Fear?

- Non c’è una preferenza particolare, ma per la furia con cui la band li suona ti direi "Black Mountains", "Control", "Civil Failure", "Adrenaline of the Night"!

10. Vuoi spendere qualche parola sulla nuova interessante copertina? Come per "Equilibrium Part. 1", anche stavolta vi siete affidati all'operato del messinese Luciano della Boned Factory. I suoi lavori grafici sono veramente eccezionali. Come e in quale misura la sua persona e la sua arte è legata alla vostra musica?

- Luciano è una persona di quelle che ti danno il cuore, è un nostro amicone e pure lui chitarrista, sta facendo dei grandi lavori, veramente notevoli, come potevamo non affidarci a lui dopo la Parte 1, riesce a captare quello che vorremmo visualizzare sui nostri artwork, poi riesce con dei colpi di colore a rendere tutto molto crudo, ecco! Un grande.

11. Dal punto di vista lirico da dove cercate la fonte di ispirazione? I testi li scrive tutti Peppe?

- Abbiamo fatto a metà su questo EP, tra me e Peppe, intrecciando i miei testi con i suoi, creando un insieme di quadri che sono legati dal discorso del Film... tracciano un parallelo tra la nostra vita e quella vissuta nel movie Equilibrium, e comunque sono sempre storie di rivalsa sociale!



12. Dopo 21 anni passati insieme ai Glacial Fear, cosa ti spinge ancora ad andare avanti? Quali sono state le difficoltà più grandi per tenere in vita la band nonostante i cambi di line-up e le varie vicissitudini? Influisce il fatto di essere del Sud Italia?

- Le difficoltà ci sono e ci saranno sempre, siamo una band dell’estremo sud, lo sappiamo che per spostarci da qui al nord ci vuole un giorno ma non ci fermano i kilometri, siamo alla vecchia maniera. Ci piace girare col nostro backline, coi nostri ampli, sistemarci i pedalini per bene e partire \m/

13. Avete in programma di esibirvi dal vivo?

- CERTO! Il 27 settembre stiamo organizzando una serata al Teatro Pinelli Occupato a MESSINA e a fine Novembre/Dicembre avremo altre 3-4 date al centro nord, ancora da definire. Poi ovviamente da fine dicembre al nuovo anno inizieremo a pianificare nuovi live per Gen./Feb.

14. Gianluca, grazie per la tua pazienza, disponibilità e gentilezza. Come sempre un piacere parlare con te. Sono davvero felice di avervi sulla mia Son of Flies Webzine. Spero di rincontrarti presto di persona. Non dimenticherò mai i giorni passati a Catanzaro, i bei momenti, il vino salentino bevuto insieme, le risate, la vostra grande ospitalità... La bellissima gente incontrata e conosciuta in quella città. Siete Grandi. Lunga vita a voi tutti!

- Grazie lo diciamo noi a te che ancora ti sbatti per supportare la musica, grazie a te perché sei un grande artista (mi riferisco alla tua altra grande passione: la pittura!), sei un grande cantante nonché un formidabile amico di scorribande!!! Sicuro che ci incontriamo di nuovo perché dove batte lu FUECU la strada si incrocia! SIEMPRE!



CONTATTI: facebook.com/GlacialFear - glacialfear@yahoo.it

GLACIAL FEAR line-up:

Gianluca Molè - Chitarra
Peppe Pascale - Voce
Tato - Basso
Enzo Rotondaro - Batteria

RECENSIONE:
GLACIAL FEAR "Equilibrium Part. II" EP 2013 - autoprodotto